Ottime notizie. L’Università degli Studi di Milano ha avviato uno studio per determinare le alterazioni biomolecolari che persistono dopo la sospensione di farmaci SSRI, alla ricerca di biomarker della disfunzione sessuale post-SSRI e future strategie di intervento.
EDIT (10 agosto 2021): Lo studio è stato completato e pubblicato su Psychoneuroendocrinology. Vedi l’articolo relativo.
Maggiori dettagli sullo studio
Il Prof Roberto Cosimo Melcangi, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, utilizzando un modello animale di PSSD, intende valutare l’effetto del trattamento cronico della paroxetina e della sua sospensione sulla neurosteroidogenesi, cioè sui livelli cerebrali degli steroidi, sull’espressione genica degli enzimi deputati alla loro sintesi e sulla funzionalità mitocondriale, come pure l’effetto di questo antidepressivo sul meccanismo d’azione dei neurosteroidi, cioè sull’espressione genica dei recettori steroidei di tipo classico e non classico.


Rilevanza dello studio
A nostra conoscenza, si tratta del primo studio al mondo che ha lo scopo esplicito di identificare meccanismi molecolari delle disfunzioni sessuali post-SSRI. Ad oggi sono piuttosto scarsi persino gli studi sui meccanismi molecolari della disfunzione sessuale indotta da SSRI durante il trattamento, quindi una ricerca del genere è sicuramente molto innovativa e importante per fare luce sul problema della PSSD e stimolare altri circoli virtuosi di consapevolezza e ricerca nel mondo.
Salve, esistono studi che i farmaci ssri modificano anche il dna degli spermatozoi?